lunedì 27 aprile 2009

CUCINARE : PIù CHE UN LAVORO, UN ARTE.

In un periodo soprannominato "LA NUOVA CRISI ITALIANA" sempre più sono le persone che tentano di trovare lavoro nel settore Turistico-alberghiero per tentare di ovviare alla crisi economica.
Il settore si è ormai inflazionato di cuochi e camerieri improvvisati che si mescolano tra i veri professionisti rovinando le varie categorie ed impedendo l'emergere dei nuovi talenti e il proseguimento dei veterani.
Molte aziende per conseguenza, Abbassano l'offerta e spesso si affidano a questi stagisti che, per altro, a volte non sono nemmeno all'altezza di questi.
Anche per l'azienda è diventato difficile scegliere, solitamente si cerca di arrivare ad un accordo economico che lasci contente tutte e due le parti, ma come ben si sa e come dico sempre :" UN BUON CONTRATTO NON LASCIA MAI NESSUNO CONTENTO" é l'insieme dei compromessi che lo rende agibile e l'eziologia dello stesso : "IO TI PAGO, TU LAVORI- TU MI PAGHI IO LAVORO" che oltre ad essere ovvio è anche giusto.
Ma tornando all'essenza del nostro discorso, occupiamoci delle aziende dal medio-alto livello in su, quelle che vengono altresì rovinate da falsi professionisti che al momento di manipolare un alimento creano un danno economico che a volte definiscono vivanda commestibile.
Il nostro lavoro è un arte e fino alla presunta maturazione del professionista, dopo errori di ogni tipo, non si può mai improvvisare, un po' come la pasticceria, il mio primo maestro , Lo Chef Bresciani, mi insegnò che un buon pasticcere usa sempre il suo ricettario anche quando ripete l'esecuzione per la millesima volta.Era una specie di parabola ovviamente, ma rendeva bene il concetto, ossia le basi di cucina non vanno mai improvvisate e perfino io che tra le vari sperimentazioni mi sono dilettato a creare delle ricette base creando dei passaggi flash, noto che se pur con procedimenti diversi, effettuo la stessa ricetta.
Quando andiamo a creare un piatto, noi Chef, per quanto esso sia semplice cerchiamo di trovare il giusto equilibrio tra sapore, colore, coreografia etc...
Predisporre una vivanda sul suo piatto non è casuale e dietro al lavoro finale, esiste una infinità di precedente lavoro: l'aquisto, lo stoccaggio, la catena del freddo, la conservazione, la manipolazione, il confezionamento ed infine il dressage.
Quindi, cari alchimisti e artisti miei pari, cerchiamo sempre di distinguerci dagli improvvisati del settore, condividiamo idee ed ideali, aiutiamoci a mantenere la categoria ed il settore "pulita" e........ovviamente.........insegnamo senza gelosia la nostra bellissima arte.

Vs. Chef Andrea Piobbici