Si è ormai concretizzata la simbiosi tra deprssione e cioccolata, in quanto quest'ultima è la cura farmacologica per ogni male del "cuore".
Esistono infatti tre specifiche attività contro la depressione.
Anzitutto, la cioccolata agisce da catalizzatore, facilitando la produzione di endorfine, un gruppo di oppioidi prodotti naturalmente dal cervello, con un'azione simile a quella della morfina, stimolando le sensazioni di euforia ed attenuando il dolore. Proseguendo in questa sorta di "neurofisiologia della cioccolata", va aggiunto che essa contiene una certa quantità di feniletilamina (Pea), che fa parte delle sostanze cosiddette simil-lisergiche: insomma, simili all'Lsd. Il nostro cervello la produce naturalmente in associazione con sentimenti di desiderio fisico e forse addirittura d'amore, ma può arrivarvi dallo stomaco attraverso il sangue, dopo aver consumato la nostra tavoletta o il nostro tartufo al cioccolato.
Uno studio piuttosto recente associa l'azione della cioccolata addirittura a quella della marijuana, e per esser precisi del suo principio attivo, il tetraidrocannabinolo (Thc), attualmente al centro del furioso dibattito intorno alle doti terapeutiche della cannabis.
Anche il Thc avrebbe un suo equivalente naturale nel nostro cervello, un neurotrasmettitore dall'esotico nome di anandamide, collegato a forti sensazioni di benessere,picchi di euforia e alterazione della cognizione del tempo .
Nella cioccolata sono stati individuati ben due componenti capaci di ritardare la dissoluzione del neurotrasmettitore, prolungando le sensazioni piacevoli che derivano dalla sua produzione naturale nel nostro organismo.
Ecco spiegato dunque anche l'altro segreto della cioccolata: non sa solamente indurre piacere, ma riesce persino a protrarlo, facendo perdurare benessere e soddisfazione.
Quanti sono gli amanti che possono rivendicare un simile primato?